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Catalogo
Presentazione della mostra

Eretici/Irregolari, mostra d’arte a Viterbo

Eretici/Irregolari è il titolo che Mauro Rea, artista e promotore dell’iniziativa, ha scelto per la mostra d’arte che si è tenuta dal 7 al 20 ottobre presso il Chiostro Longobardo della Chiesa di Santa Maria Nuova a Viterbo.

E’ lungo l’elenco di artisti di fama nazionale e internazionale che hanno esposto le proprie opere nell’ambito della mostra.
Il progetto nasce in collaborazione con l’associazione Onlus, KISS Against Cancer. KISS promuove iniziative di cultura e aggiornamento scientifico, difesa dell’ambiente e attenzione ad uno stile di vita sano per la prevenzione e la cura dei tumori. “Questo progetto si inserisce in un intricato gioco di scambi in cui la pittura, la fotografia e la grafica vengono offerte come doni che si trasformano in una sostanza anticipata per un dono più ampio, la vita stessa” così lo descrive lo stesso Mauro Rea e aggiunge “questo gruppo di artisti possiede la capacità di penetrare le sfumature del mondo e dell’esperienza umana con sensibilità e partecipazione attiva, contribuendo in modo significativo al panorama artistico contemporaneo” Lo spirito degli Artisti ERETICI/IRREGOLARI si integra perfettamente con i valori di KISS. L’arte come strumento di salute, di aggregazione e benessere sociale. L’arte che cura, ha cura e si prende cura. L’evento è Patrocinato dal Comune, dalla Provincia, dalla ASL di Viterbo e dall’ Ordine degli Architetti di Viterbo.
All’inaugurazione una performance musicale di Mario Formisano 4mxDub, bassista storico degli Almamegretta, e di Marina Moulopoulos cantante italo greca che usa la sua voce come fosse uno strumento musicale.

Artisti invitati: Marilena Abbondanza, Nino Barone, Giuseppe Rinaldi Basili, Franco Bianchi Poteca, Corrado Bonomi, Alberto Casiraghi, Sonia De Michele, Carmine Di Pietro, Donato Di Poce, Carlo D’Orta, Guida Fedeli, Gretel Fher, Alberto Gallingani, Andrea Iran, Renato Marini, Gian Ruggero Manzoni, Franco Marrocco, Nanni Menetti, Gabi Minedi, Ignazio Monteleone, Stefano W. Papini, Giovanni Pedullà, Franco Rea, Mauro Rea, Zan Re, Massimo Romani, Leonardo Santoli, Gianfranco Sergio, Mario Serra, Sonia Talarico, Marco Terroni Grifola, Francesco Tadini, Mauro Tersigni, Irene Zancheri.

alcune opere esposte

Eretici/Irregolari, di Donato Di Poce

Artisti diversamente utili

I pittori imitano la realtà
Gli artisti la inventano
Donato Di Poce

Il titolo accattivante e rivelatore, di questa mostra di Viterbo (Chiostro longobardo) curata da Mauro Rea, apre orizzonti e svela nuovi percorsi e trame dell’arte contemporanea che non vuole essere ingabbiata in schemi e scuole, tribù e conventicole. Tutti gli artisti presenti, sia quelli più famosi sia quelli meno conosciuti, esprimono la loro unicità, diversità e libertà creativa, con un unico denominatore unico, la socializzazione dell’arte.

Infatti il ricavato delle vendite dei lavori, sarà interamente devoluto a un’Associazione Kiss Against Cancer, che opera nel campo della ricerca oncologica. Il titolo allude, ricorda e ingloba e unifica altresì varie operazioni, movimenti e personaggi storici e di artisti di volta in volta definiti Art Brut (Dubuffet), Irregolari (Bianca Tosatti), Outsider, Maledetti, ma anche l’esperienza sovversiva e provocatoria della Street Art (Banksy su tutti e non solo) e dell’Arte Femminista.

Anche se per dovere d’informazione e onestà intellettuale bisogna ricordare che tutti questi movimenti e personaggi, prendono le mosse dalle esperienze artistiche ed estetiche di Van Gogh, Giacometti, Bacon, Nevelson, I surrealisti (Artaud su tutti), Poesia visiva, Fluxus, Mail Art, Maria Lai, Carol Rama, Dario Fo., e in campo letterario da Giordano Bruno a Campanella, ai Poeti Maledetti, da Campana a Pasolini ad Alda Merini e giovani autori come Casartelli, Daino, Vetrugno.

Un altro denominatore comune a tutte queste esperienze è quello di fare arte tra dissenso e socialità, fuori dagli schemi e dagli spazi rituali delle élite borghesi e del mercato dell’Arte, in una sorta di rifiuto dell’eco-capitalismo (intendendo con questa definizione quel capitalismo “idra” che ingloba, fagocita, strumentalizza e rimette in circolo qualsiasi esperienza di dissenso, originalità e utopia, mitizzando il giochino delle Avanguardie e Neo e Post Avanguardie, capace di estetizzare la politica, ingabbiare e vampirizzare ogni corpo vivo dell’arte, musealizzando persino un fenomeno di arte di strada come la Street Art).

continua a leggere il testo di Donato Di Poce qui

 

Varco - opera di Franco Rea in mostra